Acquario, un hobby impegnativo

Gli hobby sono un ottimo modo per scaricare la tensione, rilassarsi e divertirsi… e questo anche se richiedono un grande lavoro, come realizzare un acquario. In termini di costi e fatica, un acquario richiede molte risorse, ma più impegnativo è l’hobby, più soddisfazioni ci dà vederlo completato e curarlo giorno per giorno.

Per un principiante, però, avvicinarsi a questa attività è complicato e, soprattutto, ha un’alta probabilità di fallimento, a causa della mole di informazioni e di attenzione che richiede. Fortunatamente nel web gli esperti non mancano, come non mancano le guide per realizzare l’acquario che più si adatta alle nostre esigenze.
La fase di preparazione, al di là di quella di lavoro vero e proprio, ha a che fare con la scelta dei materiali. Come per ogni cosa, bisogna aver ben chiaro cosa si vuole. Acquari di acqua dolce, marini, tropicali, salmastri, solo considerando il genere di pesci che può contenere. E ancora, in base alla funzione: acquari di quarantena, di infermeria, di riproduzione, di una sola specie, acquari biotopo, di comunità.

In secondo luogo la vasca. Va da sé che ogni tipo di acquario necessiti di un determinato tipo di contenitore, dalla forma stessa agli accessori da usare. Per un acquario comune, però, gli esperti consigliano una capacità tra gli 80 e i 120 litri, di forma parallelepipeda, circa 80 cm di lunghezza e con altezza e profondità a metà di questo valore, per garantire un compromesso tra scambi gassosi ed estetica. I più preferiscono crearlo artigianalmente, commissionando la realizzazione dei componenti, come i pannelli di vetro, a professionisti competenti. Esistono però molte soluzioni industriali, più economiche, anche di qualità, ma il livello di attenzione nell’acquisto deve essere elevato. Scarsi materiali, infatti, determinano più di un problema, a cominciare dal rischio fragilità del vetro. I prezzi possono andare da un minimo di 100 euro fino a un massimo di migliaia di euro.

Molto interessante, nonché insidiosa, è la scelta dei pesci da inserire nella vasca, in un compromesso tra colori, varietà e convivenza reciproca. È fondamentale, infatti, non mettere insieme specie in natura sono incompatibili, perché ritrovarsi con l’acquario decimato a causa del pesce killer vanificherebbe tutte le risorse fino a quel momento spese. Pesci come Barbus o Rasbora farebbero di un sol boccone i piccoli di Poecilia e Xiphophorus, negandovi anche la possibilità di vederli riprodursi e generare prole. È consigliabile, inoltre, non affollare la vasca di pesci: il valore corretto dovrebbe essere 1-2 centimetri di pesci per ogni litro d’acqua.
Il consiglio che si può certamente dare a chiunque voglia affacciarsi a questa attività è quello di dotarsi di manuali dettagliati, che ormai è possibile trovare in gran quantità. Ad esempio su Amazon la scelta è piuttosto ampia.

Inoltre è possibile collegarsi ai tanti blog e forum di discussione sull’argomento, dove gli utenti sono sempre felici di condividere le proprie esperienze e rispondere a eventuali dubbi.

Ecco la prima parte di una guida video per la realizzazione di un acquario di acqua dolce e marino:

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