Un tuffo nei giochi del passato

Se ci fermiamo a guardare i processi della tecnologia dal principio ad oggi, potremmo spaventarci all’idea di quanto essa sia entrata nella nostra vita. È entrata così tanto da segnare i nostri usi e costumi, ma non solo è entrata anche nelle vite dei più piccoli. Oggi come oggi principalmente nelle vite dei bambini influisce sullo sviluppo già dall’età di 5 anni, con giochi che imitano addirittura oggetti che gli adulti usano per lavoro, come i pc portatili e cellulari colorati. Tutto questo per sviluppare a livello pedagogico i bambini e per portarli più velocemente verso la conoscenza. Così a 10 anni li ritroviamo già con un tablet in mano o un iPhone. E all’età di 15 anni davanti ad una Wii o una Playstation 3. Insomma i tempi sono cambiati, cambiando così i giochi e di conseguenza anche i valori che si davano ad essi un tempo. Numerosi erano i giochi che si facevano una volta quando nelle case c’èra poco e niente. Ma anche quando persino la tv era un lusso, non solo, quando la tv poi è arrivata nelle case degli italiani, c’erano pochissimi canali e altrettanti programmi. Alcuni di essi rappresentavano un appuntamento come il famoso Carosello. Una volta si usava giocare in gruppo, così facendo si dava valore alla comunicazione e alla socializzazione, mentre i giochi di ora portano ad una socializzazione verso la tecnologia.

Non c’era neanche il problema della mancanza di parchi, di spazi in cui poter giocare, bastava giocare in strada non c’erano i rischi e pericoli di adesso. Le regole venivano tramandate di padre in figlio, quasi come delle usanze. E bastava cambiare le regole per far si che il gioco cambiasse. Un vecchio gioco ad esempio era chiamato Bandiere che poi è diventato negli anni ‘80, Il gioco del fazzoletto. Dove c’erano due squadre a sfidarsi ai lati opposti di una linea al centro di questa con in mano proprio un fazzoletto che rappresentava proprio la bandiera. Fondamentale era che le squadre avessero lo stesso numero di giocatori per dare a tutti lo stesso numero per cui essere chiamati e vedere chi per primo riusciva a recuperare la bandiera. Un altro gioco era il Battimuro, si utilizzavano le figurine per questo. Lo scopo infatti era far cadere la figurina dall’altezza di un segno tracciato su un muro sopra ad un’altra figurina. Il giocatore così facendo se ci riusciva poteva riprendersi la sua figurina più quella vinta al momento.

Lascia un commento