Il mio regno per una lavastoviglie

Al pari di “non ci sono più le mezze stagioni” c’è ancora chi afferma che usare la lavastoviglie non convenga davvero e che lavare i piatti a mano sia più conveniente e più ecologico. Ci ha pensato l’università di Bonn a smentire definitivamente questa convinzione: secondo le ricerche effettuate dall’istituzione tedesca, infatti, usare la lavastoviglie consentirebbe un risparmio notevole sia di acqua che di energia, necessaria per scaldare l’acqua in caso di lavaggio a mano. A mano, mediamente, lavare 12 coperti consuma circa 100 litri di acqua, contro i 15 di un pieno carico di lavastoviglie, per un consumo di energia pari a 2,5 kilowatt all’ora, contro 1 kilowatt dell’elettrodomestico. Senza considerare il tempo sottratto nell’attività: si calcola che siano 400 ore all’anno risparmiate! Chi è solito lavare i piatti sa dare un valore alle ore impiegate in questa faticosa attività.
L’unica argomentazione a sfavore dell’elettrodomestico è relativa al detersivo, il cui utilizzo comporterebbe un notevole inquinamento. A questo riguardo bisogna segnalare da un lato le nuove generazioni di elettrodomestici, che ne ottimizzano l’uso, e dall’altro una direttiva recentemente approvata dal Parlamento europeo volta a ridurre i fosfati contenuti nei detersivi per lavatrici e lavastoviglie entro giugno 2013 e i composti a base di fosforo per il gennaio del 2017.
Sfatate le ultime convinzioni, è necessario fornire alcuni consigli utili per la scelta della lavastoviglie più adatta e per il suo utilizzo più ecologico possibile. Quello che conta, prima di tutto, è calcolare lo spazio a disposizione e il numero di coperti. Si possono trovare lavastoviglie da 8 a 12 coperti (alcune anche da 15), in base alle esigenze di ogni famiglia, che corrispondono a una larghezza che va dai 45 ai 60 cm. In caso di persona sola o di una coppia è inutile e controproducente acquistare un elettrodomestico sovradimensionato per il numero di piatti che dovrebbe lavare, considerando che il massimo dell’efficienza si ottiene avviando la lavastoviglie sempre quando è a pieno carico.
Nella scelta è fondamentale controllare l’etichetta energetica del prodotto che stiamo per acquistare: A++ è la categoria che determina un minor consumo energetico. È importante, poi, la manutenzione: usare il sale per prevenire l’accumulo del calcare nelle parti meccaniche, che ne mina il funzionamento e la vita. Attenzione alla temperatura e al programma di lavaggio: il prelavaggio è dispendioso e spesso non utile. È meglio, in questo senso, sciacquare i piatti per togliere i residui più grandi prima di riporli all’interno, usare un programma ridotto o rapido e tenere sempre puliti i filtri. È consigliabile, inoltre, avviare la lavastoviglie nelle ore con minor consumo di energia elettrica: le ore notturne. Ormai tutti questi elettrodomestici di ultima generazione hanno la possibilità di regolare il ritardo di accensione.
Per pulire la lavastoviglie non serve utilizzare prodotti speciali, perché il più delle volte è sufficiente avviarla, vuota, con un po’ di bicarbonato di sodio al posto del detersivo.
I prezzi variano a seconda delle marche e delle dimensioni. Le più costose, a causa del formato non standard, sono in proporzione quelle da 45 cm che vanno dai 300 ai 600 euro circa, come è possibile vedere in negozi online molto forniti come Monclick. Il formato standard a 60 cm a 12 coperti, invece, parte dai 200 per arrivare ai 500 euro circa. Il costo si alza proporzionalmente in caso di lavastoviglie da incasso.

Lascia un commento