Pattini a rotelle, storia di uno sport

Come resistere al fascino della passeggiata sui pattini, che sia per hobby o per sport non ha prezzo la sensazione di viaggiare a quella velocità, magari su strade in discesa accarezzati dalla brezza senza neanche il minimo fastidio procurato dal rumore di qualsivoglia motore. Ne esistono comunque varie tipologie, i più vecchi o se vogliamo classici modelli hanno le 4 ruote con una gomma sul davanti che permette al “guidatore” di frenare. Bisogna comunque sempre essere bravi, ed evitare di frenare di colpo altrimenti ci si potrebbe trovare a faccia a terra. Per i meno romantici e più sportivi, l’azienda italiana Rollerblade, leader nel settore dei pattini in linea, fa sognare tutti dal 1980. Così tanto che ormai il nome dell’azienda Rollerblade viene utilizzato per indicare un tipo di pattino in linea. Al di fuori dei nostri confini in molti sono ancora affezionati ai vecchietti e non convenzionali Trisskate. Dove ad essere presenti ci sono solo la base con le quattro ruote e una cinghia che permette ad esse di fissarsi alle scarpe. Innovativo ed economico per l’epoca in cui sono nati, anche se sono tornati di moda in molti paesi americani dove si è deciso di promuovere la sana abitudine del muoversi usando appunto tali soluzioni per andare a lavoro la mattina.

Ultra comodi quindi perché non bisogna neanche cambiarsi le scarpe. Nel pattinaggio artistico c’è poi un modello base che viene più utilizzato, ovvero il pattino bianco tradizionale con un lieve tacco e le quattro ruote, ovvero il tradizionale quad. Il pattinaggio poi come sport è idilliaco, poichè è uno sport individuale, in questo caso si dice anche singolo, ma anche di coppia o di gruppo. Fanno già parte infatti dei giochi mondiali addirittura dal 1981. Ovviamente prima di arrivare a praticare lo sport del pattinaggio senza finire in ospedale è sempre consigliato imparare le basi, altrimenti potremmo fare del male anche a chi ci circonda se non siamo in grado di governare i nostri piedi. Si tratta quindi di esercizi che aiutano fondamentalmente nell’equilibrio e nella stabilità, ma anche il discreto utilizzo delle ruote interne ed esterne. I salti e le evoluzioni sono sicuramente il passo successivo, tuttavia  è anche il livello  più completo e si divide infatti in più fasi. Come una serie di movimenti che favoriscono la preparazione, il caricamento è la fase successiva e permette al corpo appunto di caricarsi per dare la spinta. In seguito c’è il difficile, lo stacco, ovvero il limite da cui inizia il vero e proprio volo. Non bisogna mai avere dubbi anche se l’atterraggio è complicato ma se si impara questo vien da sè l’ultima fase quella dell’uscita.

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