Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Recitava un antico proverbio. Tale proverbio pare essere particolarmente indicato per quanto accaduto alla Microsoft. L’azienda di Bill Gates è finita in queste ore nuovamente nell’occhio del ciclone. Forse sarebbe più corretto dire che Microsoft ha nuovamente disobbedito alle direttive della Commissione Europea. Andiamo con ordine e proviamo a fare chiarezza su tutta questa vicenda. Microsoft è stata più volte accusata nel corso degli anni di avere un monopolio impossibile da poter contrastare. Con l’avvento di software freeware alcuni programmi per esempio come l‘Office Microsoft sono stati affiancati sul mercato da Open Software come Open Office. Si tratta di programmi che hanno le stesse funzioni, solo che a differenza dei pacchetti Microsoft sono reperibili gratuitamente. Anche per quanto riguarda il Browser Microsoft oggi ha diversi competitor sul mercato. Il Browser più utilizzato è senza dubbio Google Chrome, seguito da Firefox Modzilla e successivamente da Internet Explorer. E qui casca l’asino, per restare in tema di aforismi. Nel 2008 l’azienda americana subì una multa da 899 milioni di dollari perchè non aveva fornito sui propri PC una alternativa al Browser di sistema, vale a dire Internet Explorer.
La cosa fece scalpore, anche perchè 899 milioni di dollari di multa non passano certo inosservati alla stampa. Tuttavia a distanza di qualche anno riecco che Microsoft ci ricasca. Sul sistema operativo Windows 7 SP1 infatti, Microsoft avrebbe rimosso il Choice Screen, ovvero il modulo di scelta che esclude Internet Explorer quale Browser predefinito. Tale impostazione sarebbe stata ripristinata nuovamente nei mesi scorsi, dopo che milioni di software erano già stati venduti. Joaquin Almunia, Commissario Antitrust Europeo, ha tuonato che Microsoft dovrà attendere nuove sanzioni nel corso delle prossime settimane, in quanto la disobbedienza alla Commissione Europe è in assoluto unadelle peggiori cose che Microsoft potesse fare. Il reato, se così lo vogliamo definire, si è protratto per 16 mesi. La Commissione Europea prenderà sicuramente dei provvedimenti molto duri nei confronti di Microsoft che in questi giorni non ha di certo negato quanto accaduto. Poichè l’azienda risulta essere recidiva, ci si attende una multa ancora più salata rispetto a quella sancita nel 2008. Non si conosce ovviamente a quanto ammonterà la sanzione che la Commissione Europea rifilerà a Microsoft, ma certo è che in un periodo non proprio idilliaco, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In America ora si attende il verdetto della Commissione e solo a poter ipotizzare deterinate cifre già si trema.